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domenica 18 settembre 2011

Sono due tradizioni classiche del matrimonio


Sono due tradizioni classiche del

matrimonio

il lancio del bouquet e quello

della giarrettiera.

Quest’ultimo è comunque meno

usato in Italia, però in alcune
regioni è molto in auge .


Sono diverse le leggende e le storie che si raccontano in riferimento a queste due

tradizioni. Ne abbiamo riassunto alcune per i due casi.

Ma prima ricordate che......

IL giorno delle nozze, la sposa è tenuta ad indossare: “qualcosa di nuovo, qualcosa

di usato, qualcosa di prestato e qualcosa di blu” (tradizione inglese del 19º secolo)

.Ebbene, l’elemento blu (colore simbolo della fedeltà e purezza del matrimonio)

può essere appunto la “giarrettiera da lancio”.Lancio della giarrettiera.

Secondo le varie fonti, la giarrettiera dovrebbe essere sfilata dallo sposo e lanciata verso gli invitati.

Colui che la riceverà, tra gli invitati maschi , sarà il primo a sposarsi.

In Francia, la giarrettiera viene tagliata in pezzettini e distribuita agli invitati

contro un piccolo contributo in denaro.

Un’altra versione nota, relativa a quest’oggetto molto sexy, vorrebbe che lo sposo

osse solito regalare la giarrettiera della sposa al fantino che arrivava prima in una

corsa di cavalli; corsa che faceva parte della cerimonia di nozze nel XIX secolo.

Il lancio della giarrettiera simboleggerebbe la verginità della sposa,....

he con il matrimonio vede il suo passaggio a donna sposata e la conseguente

perdita della stessa.

Lancio del bouquet.

Al lancio del bouquet siamo in Italia molto più abituati.

È proprio un classico dei classici e nessuna sposa dal nord al sud, dall’est all’ovest

dello stivale ci rinuncerebbe.

Il bouquet è rappresentativo della sposa, fiore tra i fiori, e della sua bellezza che

viene messa in evidenza con un decoro tanto delicato.

Questo rituale è molto più noto ed è anche abbastanza preciso:

di solito, la sposa si mette di spalle alle amiche e lo lancia.

La prima donna non sposata che lo afferrerà convolerà a pronte nozze.

Le varianti più moderne, permettono alla sposa di lanciare i fiori separatamente, in

modo da colpire più persone.

Avendo, inoltre, un valore molto sentimentale, la sposa spesso si accorda con

l’amica, che riceverà il bouquet,

perché le sia restituito ed entri a far parte del particolare album dei ricordo di un

giorno tanto indimenticabile.

sabato 10 settembre 2011

RUCHES



Un vero e proprio inno al romanticismo : non semplicemente rusches ma , piuttosto, volute di tessuti impalpabili ( seta,chiffon, garza) che impreziosiscono abiti da cocktail dal mood retrò . Non tutte possono permettersi mise effetto origami: se la tua silhouettenon è slim punta piuttosto sugli accessori,sempre chic.

giovedì 8 settembre 2011

La storia dell'Abito da Sposa





La storia dell'Abito da Sposa



L'abito da sposa è quasi certamente l'abito più particolare per stile e carica simbolica che qualsiasi donna custodisce nel proprio armadio. Gli stili che possono accompagnare la realizzazione di un abito del genere, sono tanti e diversi, ispirazioni romantiche, linee morbide o più decise, la scelta dei tessuti per non parlare del colore e dell'ampiezza;  c'è da perdersi fra tessuti preziosi, proposte classiche e nuove tendenze e chissà, viene da chiedersi se sia sempre stato tanto impegnativo sceglierlo questo abito da sposa, considerando che parliamo di una tradizione e di una storia che iniziano decisamente tanto tempo fa.

L'abito da sposa è parte della storia del costume e le sue sembianze raccontano non solo lo stile dell'epoca, ma anche il significato e i valori che il matrimonio incarnava nelle varie epoche.
Per la Roma antica il matrimonio ha essenzialmente una funzione sociale, è il legame che sancisce l'alleanza dei nuclei familiari, le unioni vengono stabilite quando i futuri sposi sono ancora bambini, scelte che maturano per la tutela e la promozione di precisi interessi sociali, economici e politici.
La sposa, che riceveva il proprio abito in dono dalla famiglia d'origine, nel giorno del matrimonio indossava una tunica di colore bianco, chiusa dal cosiddetto 'nodo d'Ercole' un nodo che non poteva essere sciolto da nessuno se non dallo sposo. I capelli le venivano acconciati e raccolti facendo sei trecce per rendere onore alle Vergini vestali, quindi le veniva posta sul capo una corona realizzata intrecciando dei gigli, come simbolo di purezza,  spighe di grano di buon auspicio per la fertilità, del mirto per  la longevità e rami di rosmarino a simboleggiare la virilità maschile. La sposa inoltre portava un velo di colore simile al giallo dello zafferano, una tinta che  simboleggiava il fuoco di Vesta, Dea protettrice del focolare; il velo poteva essere tolto solo dopo che il matrimonio era stato consumato.  A partire dal X secolo il matrimonio assume, come sacramento religioso e come atto che sancisce un legame fra due persone, un importanza più sentita, non a caso in questo periodo la religione istituisce una cerimonia apposita per la celebrazione dei matrimoni. La sposa in questo periodo non segue uno stile particolare nella scelta dell'abito, semplicemente indossa il suo capo più bello ed importante, un abito che vestirà ancora in tutte quelle circostanze che richiederanno un abbigliamento particolarmente elegante,  generalmente si trattava di abiti dai colori caldi e accesi. Nel XVI secolo fa il suo trionfale ingresso nello stile dell'abito nuziale lo strascico, socialmente importante era indice del prestigio della famiglia di appartenenza della sposa,  più lo strascico era lungo e impreziosito da ricami, maggiore era l'influenza della famiglia. Anche le maniche degli abiti diventano più importanti in questo periodo, con ricami e intarsi con pietre preziose.
Il XVII secolo vede un ridimensionamento nell'ampollosità dei festeggiamenti che diventano più tranquilli ed intimi, un minor sfarzo che compensa il maggior impegno profuso nel corredo e nella dote della sposa, mentre l'abito è spesso usato e comunque da riutilizzare ancora dopo il matrimonio. L'apice del fasto si raggiunge nel XVIII secolo quando gli abiti diventano non solo preziosi ma si compongono di più capi, tutti rigorosamente ricamati, dalle culottes in seta, alle redingote ai gilet;A partire dal XIX secolo si assiste alla nascita di consuetudini che arrivano fino ai giorni nostri, si comincia ad utilizzare il bianco per l'abito della sposa perchè ne esprime la purezza, vengono  introdotti i guanti e il ricevimento degli sposi diventa una prassi così come la famosa torta nuziale. Negli anni 30' poi fa la sua apparizione l'abito bianco accessoriato di velo e con tanto di bouquet, dando corpo al modello attuale di abito da sposa. 



mercoledì 7 settembre 2011

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martedì 22 giugno 2010

ABITO DA SPOSA USATO ? SI GRAZIE...


ABITO DA SPOSA USATO ? SI GRAZIE ….

Abito da sposa esclusivo?

Macchè…sarà colpa della crisi, della recessione o semplicemente dei tempi che cambiano ma anche il più grande tabù sul matrimonio sembra definitivamente caduto:

addio all’abito da sposa pagato migliaia di euro purché sia da favola, originale, unico.

A BERGAMO esiste un MERCATINO MICHELA molto ben fatto, dedicato alla

compra-vendita di abiti da sposa.

L’idea è venuta alla signora MICHELA ,

che si è guadagnata anche una recensione su prestigiosi giornali .

Il segreto del suo successo dipende dal fatto che al MERCATINO MICHELA si possono acquistare abiti da sogno, firmati dai più grandi stilisti, ma a prezzi super convenienti !

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domenica 14 febbraio 2010

IL NEGOZIO DI CAPI D'ABBIGLIAMENTO DI SECONDA MANO PIU' DI LUSSO IN BERGAMO - Bergamo - Abbigliamento - centro

IL NEGOZIO DI CAPI D'ABBIGLIAMENTO DI SECONDA MANO PIU' DI LUSSO IN BERGAMO -                                 Bergamo - Abbigliamento - centro
                                                     
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Le spose più raffinate ed eleganti spendendo un terzo nell'acquistare un abito da sposa di Seconda Mano....


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                                        La titolare di Bergamo da 20 anni .... Michela Montanari

mercoledì 3 febbraio 2010

- MERCATINO MICHELA ABITI DA SPOSA

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mercoledì 27 gennaio 2010

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