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giovedì 8 settembre 2011

La storia dell'Abito da Sposa





La storia dell'Abito da Sposa



L'abito da sposa è quasi certamente l'abito più particolare per stile e carica simbolica che qualsiasi donna custodisce nel proprio armadio. Gli stili che possono accompagnare la realizzazione di un abito del genere, sono tanti e diversi, ispirazioni romantiche, linee morbide o più decise, la scelta dei tessuti per non parlare del colore e dell'ampiezza;  c'è da perdersi fra tessuti preziosi, proposte classiche e nuove tendenze e chissà, viene da chiedersi se sia sempre stato tanto impegnativo sceglierlo questo abito da sposa, considerando che parliamo di una tradizione e di una storia che iniziano decisamente tanto tempo fa.

L'abito da sposa è parte della storia del costume e le sue sembianze raccontano non solo lo stile dell'epoca, ma anche il significato e i valori che il matrimonio incarnava nelle varie epoche.
Per la Roma antica il matrimonio ha essenzialmente una funzione sociale, è il legame che sancisce l'alleanza dei nuclei familiari, le unioni vengono stabilite quando i futuri sposi sono ancora bambini, scelte che maturano per la tutela e la promozione di precisi interessi sociali, economici e politici.
La sposa, che riceveva il proprio abito in dono dalla famiglia d'origine, nel giorno del matrimonio indossava una tunica di colore bianco, chiusa dal cosiddetto 'nodo d'Ercole' un nodo che non poteva essere sciolto da nessuno se non dallo sposo. I capelli le venivano acconciati e raccolti facendo sei trecce per rendere onore alle Vergini vestali, quindi le veniva posta sul capo una corona realizzata intrecciando dei gigli, come simbolo di purezza,  spighe di grano di buon auspicio per la fertilità, del mirto per  la longevità e rami di rosmarino a simboleggiare la virilità maschile. La sposa inoltre portava un velo di colore simile al giallo dello zafferano, una tinta che  simboleggiava il fuoco di Vesta, Dea protettrice del focolare; il velo poteva essere tolto solo dopo che il matrimonio era stato consumato.  A partire dal X secolo il matrimonio assume, come sacramento religioso e come atto che sancisce un legame fra due persone, un importanza più sentita, non a caso in questo periodo la religione istituisce una cerimonia apposita per la celebrazione dei matrimoni. La sposa in questo periodo non segue uno stile particolare nella scelta dell'abito, semplicemente indossa il suo capo più bello ed importante, un abito che vestirà ancora in tutte quelle circostanze che richiederanno un abbigliamento particolarmente elegante,  generalmente si trattava di abiti dai colori caldi e accesi. Nel XVI secolo fa il suo trionfale ingresso nello stile dell'abito nuziale lo strascico, socialmente importante era indice del prestigio della famiglia di appartenenza della sposa,  più lo strascico era lungo e impreziosito da ricami, maggiore era l'influenza della famiglia. Anche le maniche degli abiti diventano più importanti in questo periodo, con ricami e intarsi con pietre preziose.
Il XVII secolo vede un ridimensionamento nell'ampollosità dei festeggiamenti che diventano più tranquilli ed intimi, un minor sfarzo che compensa il maggior impegno profuso nel corredo e nella dote della sposa, mentre l'abito è spesso usato e comunque da riutilizzare ancora dopo il matrimonio. L'apice del fasto si raggiunge nel XVIII secolo quando gli abiti diventano non solo preziosi ma si compongono di più capi, tutti rigorosamente ricamati, dalle culottes in seta, alle redingote ai gilet;A partire dal XIX secolo si assiste alla nascita di consuetudini che arrivano fino ai giorni nostri, si comincia ad utilizzare il bianco per l'abito della sposa perchè ne esprime la purezza, vengono  introdotti i guanti e il ricevimento degli sposi diventa una prassi così come la famosa torta nuziale. Negli anni 30' poi fa la sua apparizione l'abito bianco accessoriato di velo e con tanto di bouquet, dando corpo al modello attuale di abito da sposa. 



mercoledì 7 settembre 2011

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venerdì 29 luglio 2011

Mercatino Michela Abbigliamento e Abiti da Sposa di Secondamano

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martedì 22 giugno 2010

ABITO DA SPOSA USATO ? SI GRAZIE...


ABITO DA SPOSA USATO ? SI GRAZIE ….

Abito da sposa esclusivo?

Macchè…sarà colpa della crisi, della recessione o semplicemente dei tempi che cambiano ma anche il più grande tabù sul matrimonio sembra definitivamente caduto:

addio all’abito da sposa pagato migliaia di euro purché sia da favola, originale, unico.

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L’idea è venuta alla signora MICHELA ,

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domenica 14 febbraio 2010

IL NEGOZIO DI CAPI D'ABBIGLIAMENTO DI SECONDA MANO PIU' DI LUSSO IN BERGAMO - Bergamo - Abbigliamento - centro

IL NEGOZIO DI CAPI D'ABBIGLIAMENTO DI SECONDA MANO PIU' DI LUSSO IN BERGAMO -                                 Bergamo - Abbigliamento - centro
                                                     
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mercoledì 3 febbraio 2010

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mercoledì 27 gennaio 2010

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venerdì 26 giugno 2009

MATRIMONIO AL RISPARMIO


Matrimonio al risparmio - Mai pensato a nozze alternative, meno costose e perché no, anche meno noiose? L'ultima tendenza è il wedding picnic. Niente lunghi e pesanti pranzi seduti, ma banchetti all'aperto. Ecco qualche idea

Matrimonio al risparmio

in Lifestyle

Mai pensato a nozze alternative, meno costose e perché no, anche meno noiose? L'ultima tendenza è il wedding picnic. Niente lunghi e pesanti pranzi seduti, ma banchetti all'aperto. Ecco qualche idea


Quanti di voi si sono annoiati a unmatrimonio? Tanti. Tolti quei parenti che amano partecipare ai banchetti di nozze "perché se magna", quelli che si divertono "perché si balla con l’orchestrina" e la zia Eusebia che vede nell’evento l’unica occasione dell’anno di tirare fino a tardi, il resto degli invitati una volta terminato l’antipasto comincia a soffrire. I più fortunati possono giocarsi la carta dei bambini a casa, colpiti ahimè da un’improvvisa febbre, che con un «Ci dispiace tanto ma dobbiamo proprio scappare», si congedano e se ne vanno. Passi la cerimonia, passi il rinfresco post-cerimonia offerto ai presenti mentre i piccioncini si fanno immortalare dal fotografo nel parco del ristorante mentre si baciano, mentre si guardano negli occhi con aria sognante, mentre lanciano per aria le colombe, mentre si abbracciano seduti sul finto pozzo, mentre lui le solleva l’orlo del vestito e guarda con aria mandrilla la giarrettiera della consorte… ma una volta arrivati al sorbetto al limone, si inizia a guardare l’orologio domandandosi come mai il tempo sembra essersi fermato. Sono le sei di sera e tu stai ancora pranzando. Devono ancora servire due portate di carne e dai balli a coppie si è passati ai balli di gruppo. Sembra di stare in un villaggio turistico. Le zie dello sposo over 50 sono scese in pista a scatenarsi. Si dimenano come veline stagionate sulle note del meneito.

Volete evitare tutto ciò? Organizzate un matrimonio al sacco. È l’ultima tendenza, per risparmiare su costi e noia. Secondo un’indagine Federconsumatori il costo di un matrimonio classico, quello che prevede un centinaio di invitati, nel 2008 è aumentato del 6%, soprattutto a causa di addobbi floreali e ristorante. Volete una cifra tanto per farvi un’idea? Oltre 50mila euro. Una follia (almeno secondo noi), il doppio rispetto al 2001. Si fa presto a raggiungere questa cifra da capogiro, tra vestiti, accessori, bomboniere, noleggio dell’automobile, autista, fiorista, fotografo e chi più ne ha più ne metta. Quindi perché non organizzare un ricevimento alternativo? Chiamatelo wedding picnic o nozze al sacco, la sostanza non cambia. Si festeggia nel verde, quindi una volta usciti dalla chiesa o dal municipio sarà d’obbligo togliersi il tacco 10 e mettersi dei comodi sandali bassi. Un buffet informale durante il quale i bambini presenti non saranno obbligati a stare inchiodati a tavola ma potranno scorazzare allegramente sul prato. La location? Un parco oppure un agriturismo con banchetto servito all’aperto, il giardino della casa dei genitori o dei nonni. Il risparmio è considerevole: si passa dai 25-40 euro a persona contro i 100-130 di un festeggiamento tradizionale, eliminando l’affitto del locale o della villa antica che sia. Si può risparmiare anche sull’abito, scegliendo sì un bel capo, comprando un abito di seconda mano ( USATO DA PRIVATI O IN SFILATE). Per un album fotografico alternativo si possono mettere a disposizione degli invitati delle macchine fotografiche usa e getta da restituire finito il rullino: in questo modo ognuno di loro immortalerà a suo modo il vostro giorno, e vi lascerà un ricordo personalizzato. Le bomboniere? Confetti e stop. Tanto, diciamocelo, nove volte su dieci i ninnoli sono perfettamente inutili e tempo qualche mese vengono archiviati (leggasi: buttati nell'immondizia) o regalati alla pesca di beneficienza del paese.

La regola numero uno per una perfetta riuscita restano comunque la stessa: nulla va lasciato al caso. Servirà sempre un servizio di catering che si occupi di accogliere e rifocillare gli ospiti. Va bene l’informalità, ma è pur sempre un matrimonio.
Libero News