


ll Mercatino Michela di Bergamo è anche e soprattutto Abiti da Sposa delle migliori marche Nazionali ed Internazionali.
Le borse sono la passione di ogni donna, possono essere di ogni forma, materiale, dimensione e colore, si usano tutti i giorni e hanno caratteristiche diverse a seconda dell’occasione, possono essere più o meno attuali o anche vintage, di grande valore e apprezzate da donne di tutto il mondo e delle età più diverse.
Il vintage è uno stile molto in voga negli ultimi anni, sia perché conferisce un tocco di unicità grazie ad abbigliamento e accessori unici e inimitabili, sia per la fattura particolarmente pregiata di ogni pezzo.
Vintage è tutto ciò che ha più di 20 anni ed è stato prodotto secondo criteri molto accurati e con materiali selezionati, in modo da resistere quasi inalterato nel tempo.
Tra gli articoli definibili vintage ci sono anche le borse, molto amate da tutte le donne. E le borse vintage hanno un tocco di stile in più: con la loro unicità e il loro aspetto particolare ricordano un’epoca, rappresentano lo stile di un periodo e permettono a chi le sfoggia di identificarsi con i valori e lo stile del momento in cui la borsa è stata creata.
Le più famose borse vintage sono state portate da icone di stile e fascino come Grace Kelly, Brigitte Bardot, Marylin Monroe, Audrey Hepburn e altre grandi donne del passato, ancora particolarmente apprezzate per il loro stile e copiate da donne di tutto il mondo.
Il matrimonio è nato almeno 4.500 anni fa ed ha avuto la funzione di creare un ordine sociale e di promuovere il benessere delle persone. E sicuramente, per fare questo, non si è mai basato su un sentimento così ‘volatile’ come l’amore: c’erano faccende concrete, economiche, familiari, che facevano scegliere i giovani verso una possibilità o l’altra. Solo da poco più di un secolo ci si sposa per amore e dunque ci si basa nella scelta del con-sorte sui sentimenti e sulle passioni, anziché sulla capacità del/della partner di condividere un progetto di lungo termine. Del resto, è una caratteristica di noi esseri umani quella di innamorarci.
Quando ci svegliamo dal sogno però, è altrettanto umano accorgersi dei difetti del/della partner: trovarlo/a sgradevole, irritante, irragionevole e quant’altro. La soluzione più comune dopo questa spiacevole ‘sorpresa’ è quella di farsi l’amante, quasi per ritrovare quella felicità perduta che si sente sempre più come un diritto. In ogni caso non è una soluzione: oggi sempre più il tradimento rappresenta una causa di separazione: infatti, non si è disposti a tollerare le imperfezioni dell’altro/a e la rottura del patto di fedeltà viene considerato un motivo valido per interrompere l’unione. Succede insomma che non si riesce più a tollerare la frustrazione, a gestire le proprie emozioni. Del resto, se tutte le coppie nelle quali è accaduto un tradimento si fossero separate, nel passato, forse la nostra specie non sarebbe neanche sopravvissuta.
Freud ha visto l’amore dalla prospettiva della pulsione sessuale ed ha teorizzato che sia l’amore sia la sessualità abbiano le loro radici nell’infanzia Il primo amore di ciascuno di noi è la propria mamma, la persona cioè che non solo soddisfa tutti i nostri bisogni, ma che ci dà anche il primo piacere sessuale, con i suoi abbracci e con il suo tenero e caldo corpo. Nel/nella partner ogni persona cercherebbe dunque, consapevolmente o meno, questo ritorno all’amore materno. Ma l’amore materno è un amore diverso: è altruista, oblativo, disinteressato ed invece col partner ci si accorge che si tratta di un amore diverso, nel quale si riceve molto, ma si deve anche dare molto.
E questo delude. Se ci si sente troppo delusi, se ci si accorge di aver troppo sbagliato, l’ideale irragionevole o sovradimensionato del/della partner determina la misura dell’insoddisfazione e può portare a decidere di interrompere la relazione, anche se non a perdere l’illusione di ritrovare in un’altra persona le qualità e le capacità di riportarci alla nostra infanzia nella vita matrimoniale, attraverso la quale ‘eternizzarsi’ attraverso i figli e le generazioni che verranno.
Ecco perché, veramente, ci sposiamo.